La relazione pubblicata dalla Corte dei Conti sull’ avvio dell’attività di controllo sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ci aiuta a monitorare l’assetto della governance regionale del Piano che è un elemento non certamente secondario per l’efficacia e i tempi di attuazione degli interventi previsti in Basilicata.

Abbiamo finalmente un primo quadro della governance regionale suddivisa in Organo di indirizzo politico ed Organo tecnico. Nel primo livello (politico) è istituita la Cabina di regia (capo di Gabinetto della Giunta/Presidente UPI/Presidente ANCI/eventuali rappresentanti delle associazioni di categoria o altri Enti interessati) che agisce per: pianificazione/gestione/verifica attività degli esperti. Fornisce indirizzi al Nucleo tecnico con esperti individuati dalla Regione Basilicata che agisce nel solco degli indirizzi definiti dalla Cabina di regia. Le funzioni attribuite sono: pianificazione delle attività/coordinamento tecnico/identificazione di soluzioni comuni e messa a rete delle task force di esperti/sorveglianza attuazione delle attività pianificate/ascolto amministrazioni del territorio interessate agli interventi/individuazione e implementazione di azioni per la semplificazione, la digitalizzazione e l’efficienza delle procedure/rilevazione e valutazione dei risultati/interlocuzione con le Amministrazioni territoriali e con gli stakeholders

L’ Organo tecnico è costituito da una task force integrata di supporto alla Regione e alle Province di Matera e Potenza (14 esperti presso le sedi di queste Amministrazioni) per fornire assistenza alle filiere di enti coinvolti nelle procedure autorizzatorie in materia ambientale/bonifiche/energie rinnovabili/rifiuti e risorse idriche. Inoltre una Task force di supporto ai Comuni aggregati in Ambiti Socio Territoriali (9 esperti stabilmente presso i comuni di Potenza e Matera e prevedendo azioni sul campo e missioni presso tutti i 9 AST) per rafforzare la capacità attuativa degli EELL migliorando le procedure relative a edilizia, urbanistica e gare d’appalto.

Dunque la prima considerazione riguarda il livello di coinvolgimento delle parti sociali che specie per quanto riguarda i sindacati è del tutto inadeguato in quanto fermo a prime interlocuzioni per altro in remoto, nella fase dell’emergenza pandemica. Anche secondo la Corte, come più volte da noi sottolineato, sono fondamentali strutture amministrative adeguate, una elevata capacità progettuale in grado di assistere e guidare i soggetti attuatori, un efficace coordinamento tra livelli di governo e un quadro regolamentare chiaro, efficace e snello.

Intatti, appare ancora limitata la disponibilità di strutture tecniche a sostegno delle capacità progettuali delle amministrazioni territoriali. Difficoltà, peraltro, che nel caso degli Enti Territoriali e in particolare di quelli del Mezzogiorno, sono accentuate dal grado di concentrazione temporale dei bandi di selezione dei progetti e di assegnazione delle risorse con intervalli di partecipazione particolarmente stringenti (in media circa due mesi). E’ perciò fondamentale che l’ampia gamma di strumenti di assistenza tecnica nazionale e di rafforzamento della capacità tecnico-amministrativa delle realtà territoriali sia prontamente disponibile.

Per noi la sfida del PNRR è quella di una nuova stagione programmatica che faccia emergere una nuova soggettualità dello sviluppo, più autonoma, più libera con un nuovo protagonismo sindacale e sociale . Banco di prova, il filo rosso di questa nuova stagione è la nuova capacità di spesa del complesso pubblico della PA. Intanto manca una grande opera diffusiva di informazione e di ‘chiamata al progetto’, di pubblicizzazione di questa straordinaria ‘facolta di ricchezza pubblica’ a disposizione. Mancano i collegamenti tra progettualità locale, capacità di costruire una ordinata platea di progetti legati ai bisogni territoriali ed i traguardi intermedi dai quali la Commissione Europea fa dipendere l’erogazione dei finanziamenti e che sono garanzia per i cittadini che le risorse non siano sprecate. Manca, e questa è una carenza che dobbiamo recuperare con battaglie sindacali più incisive, la traduzione degli obiettivi del PNrr in un vero piano del lavoro, di territorio , di regione. Manca il quadro dei risultati attesi in termini di occupazione e reddito oltre che di nuova capacità di domanda e di offerta dei servizi nel Mezzogiorno, nelle aree interne. Tutto ciò si può raggiungere attraverso un Patto tra partner attuatori e con il pieno coinvolgimento di tutte le parti sociali.

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