“Adesso che il clamore sull’inchiesta – che riguarda alcune centinaia di percettori lucani del reddito di cittadinanza non in regola – si sta attenuando, proprio perché non può essere un’inchiesta giudiziaria a risolvere il problema dell’innegabile disagio sociale, c’è bisogno di uno sforzo congiunto e condiviso per avviare un percorso di riemersione dal sempre più diffuso disagio di numerose famiglie lucane”. Ad affermarlo è il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli che coglie la concomitanza dall’ultima rilevazione sulle forze di lavoro pubblicata dall’Istat, con dati parziali relativi al mese di settembre 2021, per evidenziare che sale il tasso di occupazione nel 2021, ma guardando ai numeri pre-pandemia (febbraio 2020), il numero di disoccupati resta per il momento più alto di 300mila unità. Inoltre, il saldo positivo rispetto a gennaio 2021 è «dovuto esclusivamente alla ripresa del lavoro dipendente e ai rapporti di lavoro a tempo determinato e quindi precari”.

“Siamo alla conferma – dice Tortorelli – che gli effetti negativi della pandemia sul mercato del lavoro e quindi sul benessere socio-economico delle famiglie non sono certo esauriti e che la povertà, statisticamente definitiva “relativa”, coinvolge nella nostra regione un nucleo familiare su quattro. Per queste ragioni non ci si può limitare all’indignazione per quanto è successo e a generiche sollecitazioni a modificare il sistema del reddito di cittadinanza. Dobbiamo andare oltre – continua il segretario della Uil – per indicare, concretamente, cosa fare per non lasciare a casa i percettori del Rdc e per trasformarli da cittadini “invisibili” a protagonisti del proprio destino e di quello delle proprie famiglie. Tutti tirano in ballo le risorse del Pnrr come opportunità storica ed irripetibile. E’ tempo di declinare principi e buoni propositi in scelte a partire da progetti, programmi, interventi, azioni e misure verso il superamento dello stato di bisogno economico”.

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