di UILA

“L’allarme che la Uila-Uil ha lanciato da mesi sul rischio che l’emergenza economica conseguente alla pandemia allarga le maglie della criminalità organizzata, di fatto offre nuove e pesanti opportunità di azione, in particolare per quella dedita all’intermediazione irregolare di manodopera agricola, trova conferme nell’operazione “Demetra” svolta oggi dalla Guardia di Finanza nelle province di Cosenza e di Matera”.

E’ quanto afferma il segretario regionale della Uila-Uil Gerardo Nardiello sottolineando che “gli sviluppi dell’inchiesta che stanno emergendo rendono ancora più grave il nostro allarme. Siamo di fronte ad un’organizzazione che per lo sfruttamento di operai agricoli immigrati e italiani ha definito ogni particolare senza tralasciare persino i matrimoni fittizi.
“Sapevamo che l’estate è la stagione delle campagne di raccolta di frutta e ortaggi per le quali servono ogni giorno centinaia di braccianti agricoli per far fronte a queste necessità e pertanto abbiamo invitato a tenere alta l’attenzione sul rischio caporalato e sfruttamento della mano d’opera, soprattutto quella straniera, utilizzata spesso per pochi mesi nei comparti tipici della nostra agricoltura (frutta, ortaggi e attività zootecniche). Purtroppo – prosegue – la redditività del settore primario è molto bassa e quest’anno ancora peggio visto le conseguenze del Covid-19.

Quello che è peggio è il prezzo della frutta pagato all’agricoltore, che spesso non copre nemmeno i costi di produzione. Questa situazione favorisce fenomeni di illegalità e caporalato che sono la risposta più sbagliata a problemi di filiera che vanno affrontati”. La soluzione per il segretario Uila Uil: “E’ un patto di legalità e di filiera per il rispetto della dignità delle persone e del lavoro (dipendenti e agricoltori). Rispetto ai gravi fenomeni di caporalato che purtroppo si stanno verificando nei nostri territori con diffusa irregolarità lavorativa , la UILA UIL lucana unitamente alla struttura nazionale, è impegnata per affermare il principio della legalità a partire dalla Legge 199 a per la quale tanto abbiamo contribuito per inasprire le sanzioni sostenendo la necessità di potenziare i controlli”. La lotta al caporalato – aggiunge Nardiello – va di pari passo con la difesa del made in Italy. La filiera agroalimentare è una grande risorsa per il nostro paese. Oggi però la vera scommessa è dare un valore nuovo alle produzioni, anche attraverso un orientamento all’etica e alla sostenibilità del lavoro e della produzione che sta dietro alle eccellenze del Made in Italy”.
“Al ministro Bellanova” ha affermato il segretario Uila “chiediamo di intensificare gli sforzi sul contrasto al caporalato e soprattutto, di impegnare più concretamente governo, istituzioni e parti sociali a dare piena attuazione alla rete del lavoro agricolo di qualità e alle sue sezioni territoriali, per creare un mercato del lavoro trasparente, alternativo al caporalato, che garantisca legalità non solo per i lavoratori ma anche per le imprese”.

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