di UIL Basilicata
E’ a dir poco singolare che mentre si continuano a programmare azioni ed interventi per favorire la transizione energetica e a lavorare su progetti di energia rinnovabile e chimica verde i sindaci del comprensorio petrolifero Tempa Rossa si vedano costretti a promuovere per sabato 17 davanti al Centro Oli Total una manifestazione di protesta per salvaguardare ambiente e salute delle comunità del Sauro.
Il rischio che avvertiamo è che la storica battaglia, che ci ha visti come sindacato in prima fila, per coniugare attività estrattive, lavoro, ambiente e territorio, invece di fare passi in avanti faccia passi indietro. Se le situazioni denunciate da lavoratori e cittadini e rilanciate dai sindaci su “insofferenze di persone”, “cattivi odori”, “fiammate atipiche” confermano che il sistema di monitoraggio della Total, condiviso con la Regione, non può essere considerato un elemento del tutto acquisito e definito, per noi il nuovo corso della relazione tra attività estrattiva e Basilicata non può che essere ancorato a 4 pilastri tematici fortemente interconnessi: ambiente, sicurezza, lavoro, investimenti.
Negli anni, il piano di questa relazione si è via via inclinato rispetto agli effetti dell’attività estrattiva su ciascuno di questi temi, ed è necessariamente da questi aspetti che occorre tornare a discutere per giungere a una nuova fase e a un nuovo patto che, uscendo dalla dimensione locale, guardi alla dimensione regionale dello sviluppo da un lato e degli impatti dall’altro.
Per costruire le condizioni ottimali nella relazione tra petrolio, lavoro e comunità per la UIL bisogna partire dai lavoratori, dai loro bisogni e dalla loro stabilità lavorativa, oggi più che mai messa in discussione. Questa nuova relazione che si vuole costruire, e che noi condividiamo non può risolversi in una semplice esternazione ma ci vogliono i fatti e se si vuole dimostrare che tutti responsabilmente abbiamo intrapreso la strada giusta ognuno per la propria parte bisogna che si assuma le proprie responsabilità.
Abbiamo sempre sostenuto che su energie rinnovabili e chimica verde si deve basare la strategia da perseguire sul dopo petrolio in Val d’Agri e, “a ruota”, nel Sauro-Camastra, fondando il progetto di cosiddetta “svolta verde” su due elementi essenziali: la chimica verde da sviluppare nei comparti delle bioplastiche, del farmaceutico e del biosanitario e l’istituzione del fondo sovrano alimentato dalle royalties del petrolio, mettendo fine definitivamente allo spreco di tutti questi anni. E’ per questo che la Total, oltre a spiegare cosa sta facendo in tema di tutela di salute, ambiente e territorio, come Dipartimento Ambiente della Regione ed Arpab pure sono chiamati a fare, ha il compito di riferire a sindaci e sindacati i progetti “no oil” per ora fermi alla realizzazione di uno stabilimento per la costruzione di droni”