“L’ingresso dei giovani lucani nel mercato del lavoro, anche attraverso il rilancio, su nuove basi, della proposta della Uil e Uil Pensionati della “staffetta generazionale”, è una priorità”. Lo afferma Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uil Basilicata.
“Nel 2021 nella nostra regione lavorano 45 mila persone tra i 55 e i 64 anni, con un incremento di 18 mila unità rispetto a 10 anni prima. Grazie alle riforme che hanno aumentato l’età di accesso al pensionamento e all’andamento demografico nel 2021 in Basilicata la quota di under64 è di circa il 25% delle persone. Il dato è ancora più evidente per le donne (più 13%, passando da 14% di dieci anni fa al 27% dello scorso anno).
Sempre negli ultimi 10 anni, gli occupati più giovani, quelli cioè nella fascia d’età 15-34 anni sono invece diminuiti di 7mila unità (da 45mila a 38mila unità tra il 2010 e il 2020).
A questi dati vanno aggiunti i Neet: tra le 36mila e le 40mila unità (circa il 27%) con una incidenza maggiore nel genere femminile e con un dato allarmante in quanto nel contingente aumentano di 1000 unità i ‘neet’ nella fascia di età nevralgica compresa tra i 15 e i 24 anni. Significa che diventano Neet con immediatezza fasce cospicue di neo-diplomati. mesi.
Numeri che confermano la grande attualità del ricambio generazionale nel lavoro. Si pensi che solo nella P.A. in Basilicata la “staffetta generazionale”, vale a dire un passaggio di testimone morbido fra un lavoratore over 60, prossimo al raggiungimento dell’età per la pensione, e un giovane inoccupato o disoccupato potrebbe produrre in un arco temporale limitato almeno 1.500 nuovi posti. Un’opportunità che, in altre Regioni è già da tempo realtà. Lo strumento guarda alla doppia esigenza di favorire un ricambio generazionale e di offrire al contempo, a chi sta per uscire dal mondo del lavoro, una progressiva riduzione del proprio impegno. Senza sottovalutare che per la fase di gestione del Pnrr oltre che per quella della nuova programmazione dei fondi comunitari da spendere nel prossimo sessennio la Regione Basilicata e le strutture della Pubblica Amministrazione della regione hanno bisogno di giovani laureati e personale specializzato. Per questo riteniamo utile seguire l’esempio di Regioni come la Puglia e la Campania e di Città come Torino e Milano che hanno dato avvio alle procedure di reclutamento veloce di nuovo personale per trovarsi preparati. E ancora: per raggiungere i complessi obiettivi contenuti nelle cosiddette 6 missioni del Pnrr la macchina amministrativa, vale a dire i dipendenti, funzionari, dirigenti e consulenti della P.A., sono lo strumento essenziale anche per orientare, assistere ed accompagnare le imprese a fare il proprio autonomo lavoro di spesa e di investimenti. L’esperienza passata con concorsi durati anni va superata e, come dimostrano Enti Regionali e Comunali che hanno avviato le procedure concorsuali, ciò è possibile senza derogare ai criteri di meritocrazia e trasparenza. C’è bisogno inoltre di clausole nei contratti decentrati pubblici e nei comparti privati per favorire il turn over e di pensare ad una scuola regionale di PA locale per formare ed aggiornare quadri e dirigenti. È questa inoltre l’occasione per individuare meccanismi che mettano fine alla penalizzazione dei giovani in possesso di titolo di studio in linea con i profili richiesti ma senza esperienza professionale e quindi tenuti fuori dagli uffici pubblici.
C’è dunque un lavoro enorme che toccherà fare per ricucire la nostra società. Le generazioni non sono mai state così lontane e le più giovani sembrano inesorabilmente condannate ad un futuro di incertezze, fragilità, instabilità. La politica dovrà mettere in campo ogni sforzo possibile, ma questa operazione di rammendo della comunità spetta anche ai corpi intermedi, ai sindacati. Ed è un lavoro lungo”, conclude Tortorelli.