UIL Basilicata
Le perplessità e le incertezze derivanti dal provvedimento della Giunta Regionale che riguarda l’erogazione del gas, secondo l’annuncio, gratuito ai lucani sono state espresse dalla UIL di Basilicata in audizione in terza Commissione regionale, con una delegazione composta dal segretario regionale Vincenzo Tortorelli e dai dirigenti Giuseppe Verrastro e Carmine Vaccaro.
Intanto – è stato sottolineato – non ci sono stati confronti preventivi e tavoli tecnici in grado di garantire l’efficacia di un provvedimento che abbiamo accolto con favore ma che presenta molti aspetti tutti da chiarire.
Primo fra tutti se i benefici andranno realmente alle famiglie e alle categorie sociali che ne hanno reale bisogno.
Inoltre la preoccupazione della Uil – si precisa in una nota – riguarda i tempi di attuazione tenuto conto che siamo già al mese di agosto e che a breve, soprattutto nelle stagioni autunno-inverno, ci sarà il maggior consumo di gas.
Dalla relazione illustrativa di accompagnamento del DL 111/2022 si deduce che la Regione si avvarrà del Sistema Informativo di Acquirente Unico (Au). Quindi la Regione è in possesso o lo sarà a breve dei consumi individuali rilevati dal contatore (Pod).
Non sappiamo – sottolinea la Uil – se questo dato storico eventualmente mediato rappresenterà, per ogni famiglia, il tetto di quantità di Gas che riceverà gratuitamente. Un altro aspetto da chiarire: il provvedimento favorisce chi consuma più gas ovvero chi è benestante perché’ possiede abitazioni più grandi e quindi fa ricorso a maggiori quantitativi di consumi energetici.
E se i consumi dovessero aumentare proprio a causa della gratuità nel senso che la famiglia benestante fermo restando il suo tetto di spesa aumenta il consumo, in virtu’ della gratuità, come sarà garantita la copertura del fabbisogno determinato in 160 milioni di metri cubi anno?
Inoltre la copertura finanziaria fa nascere ulteriori interrogativi. Nel Bilancio pluriennale di previsione la Regione ha previsto entrate, prima dell’approvazione di tale legge, derivanti dalla vendita del gas, dovendo ora dare questo gas alle famiglie, e non venderlo come si faceva in passato come si copriranno, in bilancio, le minori entrate, pari a 60 milioni per il primo anno e 200 milioni per gli anni successivi ? Altri interrogativi che attendono risposte: è stata sottoposta ad Arera il disegno di legge? Ha espresso un parere?
Dovrà Arera adottare provvedimenti? Le associazioni di categoria delle società che vendono gas sono state interpellate?
La UIL auspica che – conclude la nota – si sciolgano tutti questi nodi nel più breve tempo possibile e chiede che parte degli introiti rivenienti dal gas siano destinati allo sviluppo, alla creazione di valore che per noi è rappresentato dal “Lavoro stabile e sicuro”.

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