UIL Basilicata
La tassazione degli extraprofitti, non solo per le società petrolifere ed energetiche di cui si parla da giorni, è una richiesta che il segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri ha fatto in solitaria da oltre un anno e che assume significati particolari e specifici nella nostra regione, terra di petrolio e gas.
Parliamo di un gettito più che consistente che garantirebbe ben oltre il “mini-beneficio” (tutto ancora verificare) del cosiddetto gas gratis alle famiglie lucane. Si pensi che l’utile netto dichiarato dall’Eni è di oltre 7 miliardi di euro rispetto a 1,2 miliardi del primo semestre 2021. La Total è arrivata a 5,7 miliardi di profitti e la Shell sino a 100 miliardi di dollari. Per questo, la decisione delle aziende energetiche di non pagare la tassa sugli extraprofitti prevista da una legge della Repubblica italiana è semplicemente scandalosa.
E’ il caso di ricordare che Il decreto Aiuti, (il D.L. n. 50 del 2022 è stato convertito nella Legge n. 91 del 15 luglio 2022), prevede misure finalizzate al contenimento dei prezzi dell’energia e dell’inflazione, a vantaggio di cittadini e imprese. Si tratta di un intervento reso possibile per effetto dell’accoglimento, da parte del Governo, della proposta UIL relativa all’introduzione della tassa sugli extraprofitti realizzata, in questi due anni complessi, da alcune tipologie di imprese. In tal senso, per la UIL, è doveroso che le imprese garantiscano un contributo solidaristico allo Stato, attraverso cui contenere per le famiglie, i consumatori e le imprese, gli effetti dell’aumento dei prezzi dovuto al rincaro di energia e materie prime, in seguito al conflitto russo-ucraino, nonché ai due anni di crisi pandemica.
Pertanto, la UIL valuta favorevolmente l’aumento dal 10% al 25% relativamente all’imposizione sugli extra profitti raggiunti da talune imprese e si augura che, nell’immediato futuro, essa venga portata perlomeno al 30% ed estesa, oltre che alle aziende energetiche, anche a quelle attività ed imprese che hanno realizzato extraprofitti durante la pandemia da SarsCov2. Si tratta di una scelta di equità, finalizzata al recupero di risorse utili a sostenere il sistema economico italiano, in una fase ad alto tasso di inflazione. L’obiettivo primario è impedire, con ogni strumento, che l’economia del Paese torni in una fase di recessione e proprio per questa ragione vanno sostenuti i consumi, la ripresa e l’occupazione. Anche da noi molte imprese stanno valutando di organizzare il lavoro diversamente, lavorando solo la notte.
Inoltre, siamo sempre in attesa di conoscere il regolamento attuativo del provvedimento della Giunta Regionale che riguarda l’erogazione “gratuita” del gas. L’impatto delle bollette con costi quadruplicati in pochi mesi rispetto allo scorso anno sulle imprese, specie le più piccole che da noi sono la stragrande maggioranza, è devastante con evidenti e pesanti conseguenze sui livelli occupazionali. Anche su questo siamo in attesa delle indicazioni del Tavolo Tecnico insediato dalla Giunta che nei giorni scorsi ha tenuto una prima riunione. Non vorremmo si ripetesse quanto è già accaduto con il gas per uso domestico, vale a dire essere informati a cose fatte e quindi che la Giunta prosegua nel comportamento di mancata consultazione del sindacato.
Si metta fine alla logica “noi facciamo e poi vi informiamo” mentre è su tutt’altro piano il confronto nazionale Governo-sindacati.
Chiediamo a Bardi di aprire un confronto.

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