I dati del nostro Centro Studi, quelli dell’Istat sull’occupazione e quelli dell’Inps sulla cig in Basilicata sono tutti gli elementi che ci inducono a mettere in guardia: si rischia l’esplosione del conflitto sociale.
C’è una bomba sociale pronta ad esplodere nella nostra regione perché ci sono troppe persone che hanno perso il lavoro, si tratta di contratti a tempo determinato e temporaneo e altre potrebbero seguire la stessa sorte se non si proroga la misura del blocco dei licenziamenti. Senza sottovalutare che se chiudono punti vendita e ristoranti dovremmo aggiungervi altri lavoratori.
Abbiamo bisogno di intervenire su questo dramma e abbiamo chiesto che ci sia una proroga del blocco dei licenziamenti e una proroga dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali anche grazie al programma europeo SURE, un programma finanziato l’anno scorso che può essere finanziato anche quest’anno.
Apprezziamo la volontà del Governo di dare continuità agli interventi di Cassa Integrazione e Assegno Ordinario con ulteriori 18 settimane di Cig Covid che, per quanto ci riguarda, dovranno riguardare tutti i settori ed abbiamo sottolineato che contestualmente va data continuità anche al blocco dei licenziamenti creando le condizioni per una tenuta sociale necessaria in questo difficile periodo.
Inoltre si deve arrivare il più rapidamente possibile a prorogare la Naspi e la Dis-Coll e abbiamo richiesto che si proroghino tutti i bonus e le indennità sinora erogate e che vengano recuperate tutte quelle categorie di lavoratori e lavoratrici che ad oggi sono state escluse dalle indennità.
Tra le priorità individuate c’ è la necessità di dare una risposta ai tantissimi giovani in Italia che non cercano lavoro né studiano, si tratta di 2 milioni di ragazzi all’anno. Servono politiche attive del lavoro che riescano a mettere insieme offerta e domanda di lavoro attraverso formazione e riqualificazione professionale. Nella manovra finanziaria su questo ci sono pochi interventi, erano previsti solo 400 milioni. Nel programma di Next Generation c’è uno stanziamento importante, ma aspettiamo di vedere come verrà declinato.
Secondo la Uil, questa è anche l’occasione unica per creare le basi di nuova occupazione di qualità per i tanti giovani e le tante donne che vanno inseriti nel mondo del lavoro assicurando la parità di genere nelle retribuzioni, per proteggere e gratificare chi un lavoro ce l’ha, ma è mortificato da condizioni inadeguate, per garantire la continuità reddituale a chi è espulso dal mercato del lavoro generando le premesse per un rapido reinserimento.
C’è poi il tema relativo alla digitalizzazione del sistema educativo che necessita di un piano adeguato con risorse sufficienti per garantire la formazione durante tutto l’arco della vita. E ancora: contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica, edilizia scolastica e rafforzamento degli ITS soprattutto al Sud.
Per noi la politica sta sottovalutando il rischio sociale di una deflagrazione di questi problemi: vivono in una realtà virtuale, hanno perso sempre di più contatto con la realtà della regione in questa situazione drammatica che i cittadini stanno attraversando sotto il profilo dell’occupazione, sotto il profilo sanitario e sociale.
Intanto servirebbe un metodo, in Europa viene chiamato il metodo del dialogo sociale, che prevede il coinvolgimento degli attori sociali più importanti di questo Paese. Avevamo proposto la costituzione di un Patto per l’Italia, un momento di confronto per decidere quali sono le linee da adottare per contrastare questi grandi problemi. Per noi il tema dell’occupazione è la priorità assoluta, poi c’è la sanità, il rispetto della sicurezza sul lavoro. Ci aspettiamo che si riesca a parlare insieme di politiche industriali e di politiche attive del lavoro, strumenti con i quali è possibile intervenire per rispondere alla grande crisi utilizzando le risorse in arrivo dall’Europa”.