di UIL Basilicata

“I dati della Svimez che vedono registrare nelle previsioni per la fine dell’anno in Basilicata il calo del Pil più forte rispetto a tutte le altre regioni (meno 12,6%)  non ci sorprendono in quanto già il nostro Centro Studi con il Rapporto sul Mercato del Lavoro aveva monitorato la situazione socio-economica con un’analisi simile.

Piuttosto i dati rafforzano la sollecitazione della Uil perché le risorse del recovery fund siano utilizzate principalmente per colmare il divario nord sud che la pandemia sta allargando e per individuare misure straordinarie anche a livello regionale”. E’ il commento del segretario regionale della Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli che aggiunge: “per la Basilicata come per tutto il Sud le risorse europee sono l’occasione storica di riavvicinarsi al resto del Paese. L’Europa ci chiede di utilizzare i nuovi finanziamenti da dedicare a progetti che riducano le disuguaglianze  per una maggiore coesione sociale tra Nord-Sud e a superare l’enorme gap anche nei diritti di cittadinanza”

“Quanto alla ripresa con la previsione di Svimez di un incremento del Pil regionale nel 2021del 4,5% diventa fondamentale – dice Tortorelli – lavorare per creare tutte le condizioni non dando per scontato questo risultato. Pensiamo che gli strumenti anticrisi messi in campo a livello europeo ed italiano non saranno sufficienti a consentire una ripresa economica, in Basilicata, in tempi anche soltanto medi. Bisognerà pensare ed adottare, con immediatezza, strumenti straordinari. Abbiamo pertanto indicato un Piano che, tuttavia, sia principalmente una grande manovra-ponte di sostegno di empowerment dei soggetti sociali e delle famiglie colpite dalla crisi che rinforzi la capacità reddituale, di consumo e bisogni essenziali delle famiglie e dei ceti in discesa sociale per i colpi della crisi. Un grande programma anticiclico regionale, finanziato da un Fondo Unico Anticrisi, approvvigionato con la riprogrammazione dei Fondi Ue 2014/20 residui non impegnati, con misure per le imprese e per le famiglie (anche sotto forma di contributi monetari diretti) selezionate in modo da essere incentrate su interventi di impatto diretto sul ciclo. Dalla Giunta Regionale – conclude il segretario Uil – ci aspettiamo uno scatto di progettualità e una diversa qualità di concertazione sociale. Non chiediamo l’ennesimo Grande Piano di Spesa Pubblica disegnato a tavolino, da calare poi sui territori indipendentemente dal contesto e senza incorporare i saperi locali. Si tratta piuttosto di riequilibrare poteri e cambiare organizzazioni, e di modificare radicalmente come si fanno le cose e come si usano i poteri e denari pubblici”.

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